il mio Avvento

 

COLLOQUIO

Mio Dio, Verbo del Padre, che ti fai carne per nostro amore, che assumi un corpo mortale per poter soffrire ed immolarti per noi, vorrei prepararmi alla tua venuta coi desideri ardenti dei profeti e dei giusti che nell’Antico Testamento hanno sospirato a te, unico Salvatore e Redentore.

Vorrei fare nella mia anima come un avvento, ossia un continuo sospiro, una continua attesa di questo grande Mistero in cui Verbo s’incarna, per mostrarci gli abissi della tua misericordia redentrice, santificatrice.

O mio dolcissimo Salvatore, Tu mi vieni incontro col tuo amore infinito, con l’abbondanza della tua grazia: sono torrenti di misericordia e di carità con cui vuoi invadere l’anima mia per attirarla a te. Vieni, o Signore vieni!

Anch’io voglio correre incontro a te con amore, ma, purtroppo, il mio amore è tanto limitato, debole, imperfetto: rendilo Tu forte e generoso, fammi capace di superare me stesso per darmi totalmente a te. Sì, il mio amore può diventare forte perchè « si fonda sull’intima certezza di venir ricambiato con l’amore di un Dio.

Quale conforto o Signore, al momento della morte, poter pensare che dovremo essere giudicati da Colui che abbiamo amato sopra ogni cosa!

Potremo anche allora venirti innanzi con confidenza, malgrado il carico dei nostri debiti, persuasi di andare, non già in una terra straniera, ma nella nostra patria, nel regno di Colui che tanto amiamo e pur tanto ci ama» (Teresa di Gesù. Cam 40, 8).

Concedimi, o Signore, un tale amore : lo desidero ardentemente e non solo per sfuggire un giorno il tuo severo sguardo di giudice, ma anche e soprattutto per ricambiare in qualche modo la tua carità infinita!

Vieni, Signore, vieni!

Io mi preparo ad accogliere l’opera tua con cuore umile e docile, pronto a lasciarsi da te sanare, purificare, lavorare.

Sì, col tuo aiuto voglio fare qualsiasi sacrificio, voglio rinunciare a qualsiasi cosa che possa ritardare in me la tua opera redentrice.

Vieni e non tardare!