L’Orazione mentale

Padre Gabriele spiega il metodo Teresiano di fare orazione

 

L’orazione mentale è un mezzo indispensabile di vita interiore, anzi, normalmente ne è il respiro spontaneo. Tuttavia bisogna imparare a fare orazione.

Per indicarne la via sono nati vari metodi di meditazione. Ne esistono parecchi, e tutti hanno i loro pregi; fra essi

IL METODO TERESIANO

sgorgato dagli insegnamenti di S. Teresa di Gesù, fondatrice delle Carmelitane Scalze e grande maestra di via spirituale.

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Per intendere bene la struttura bisogna tener presente la definizione dell’orazione lasciataci da S. Teresa nella sua Autobiografla.

« L’orazione a mio parere, non è altro che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si trattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati” (Vita 8, 5).

Insomma, si tratta di parlare affettuosamente col Signore dopo aver inteso che Egli ci vuoI bene.

Dovendo parlare intimamente con Dio, bisogna stare a contatto con lui ed a ciò servirà la preparazione che consiste nel mettersi più formalmente alla presenza di Dio, orientandosi verso di lui con un buon pensiero.

Per convincersi dell’amore di Dio verso di lei, l’anima sceglie come tema di riflessione una verità di fede atta a manifestare questo amore; perciò si applica alla lettura di un brano appropriato.

Ma non basta leggere; bisogna approfondire, e si approfondisce con la riflessione ossia con la meditazione.

Tutte le verità rivelate possono manifestare l’amore di Dio per me, ma oggi io cerco di intenderlo riflettendo sul tema che ho scelto nella lettura. Mi aiuto con i bei pensieri contenuti nel brano della meditazione per persuadermene attualmente, sì che spontanee mi vengono nel cuore, e forse anche sulle labbra, parole dì affetto.

E così comincio il mio colloquio con Dio, nel quale gli dico in tutti i modi usando quello che mi viene più spontaneo che lo amo, che Io voglio amare, che voglio progredire nel suo santo amore, che voglio provargli il mio amore con le opere, facendo la sua santa volontà.

Ed eccoci arrivati al centro, al cuore dell’orazione e per molte anime basta così.

C’è però chi ama maggiore varietà. E questa, che per alcuni facilita di molto il prolungamento del colloquio con Dio, viene offerta da altre tre parti del metodo le quali, però, sono facoltative:

  • Il ringraziamento, col quale, dopo aver ripetuto al Signore che Io amiamo, gli diciamo la nostra riconoscenza per tutti i benefici da lui ricevuti e ce ne mostriamo grati.
  • L’offerta, con cui, convinti di aver ricevuto tanto, cerchiamo di ripagare il più possibile presentando al Signore qualche buon proposito. Cosa del resto che, concludendo l’orazione, è sempre utile fare.
  • La domanda, con cui, convinti della nostra pochezza e fragilità, imploriamo l’aiuto di Dio.

Ed ecco tutto il metodo teresiano composto di 7 parti:

  • Due introduttive: la preparazione (presenza dl Dio) e la lettura.
  • Due sostanziali: la meditazione e il colloquio.
  • Tre facoltative, per prolungare più facilmente il colloquio: il ringraziamento, l’offerta e la domanda.

Visita la pagina con le meditazioni di Padre Gabriele tratte dal libro Intimità Divina